sabato 30 aprile 2022

Grigna meridionale

Oggi, per via delle non buone previsioni atmosferiche, siamo indecisi su quale cima raggiungere. L'intenzione è andare sulla Grignetta partendo dai Piani dei Resinelli. Le previsioni meteorologiche danno addirittura neve! Tuttavia, lungo la strada la buona visibilità della Grignetta ci da fiducia. Consapevoli che la prudenza in montagna non è mai troppa, decidiamo di provare. Se si mette male giriamo sui tacchi e rientriamo.

Parcheggiamo l'auto vicino al Rifugio Soldanella e cominciamo la salita percorrendo il tratto di strada battuta che porta al Rifugio Carlo Porta. Da qui il sentiero procede nel bosco per una ventina di minuti.

Superato il bosco prendiamo il pietroso sentiero no. 7 che passa da Costa Cermenati. 

Il cielo è coperto, la cima è ben visibile ma lontana, ci chiediamo: saremo in grado di arrivare fino lassù? Diversamente dalle previsioni, il tempo regge, passo dopo passo, ostacolo dopo ostacolo arriviamo a Costa Cermenati e siamo gradevolmente sorpresi dalla visione di alcuni stambecchi.


Sembra una famigliola con mamma e cuccioli che vanno in giro tranquilli. Questa bella sorpresa ci da nuove energie per continuare nonostante il freddo si faccia sentire e minuscoli fiocchi di neve cominciano ad adornare le nostre teste.  La vetta è lì che ci aspetta, rallentiamo il passo fermandoci di tanto in tanto ad ammirare il bellissimo panorama e ci sorprendiamo, guardando indietro, di quanta strada abbiamo già fatto. In effetti, adesso ci separa dal traguardo solo il tratto più difficile, da fare anche usando le mani.



L'arrivo in vetta regala una emozione impareggiabile: c'è l'abbiamo fatta!! La "navicella", così era stato chiamato il bivacco Ferrario, è lì a non più di 20 metri da noi. La raggiungiamo, salutando i pochi altri escursionisti e la esploriamo con curiosità promettendoci che a breve l'escursione sarà notturna e che vi trascorreremo anche la notte.


La vista è mozzafiato, riconosciamo le vette che abbiamo esplorato in questi mesi. Passata l'euforia del traguardo raggiunto, troviamo un posto dove sederci e mangiare il nostro desiderato spuntino. La fame dopo questa fatica, forse la più grande tra quelle fatte, è tanta.

Non possiamo sostare troppo a lungo, il freddo ed il timore del maltempo ci fanno decidere di riprendere la via del ritorno.

È stata una esperienza tutt'altro che ordinaria, tanti traguardi raggiunti: la vetta a oltre 2.100 metri, il superamento del timore del maltempo, la consapevolezza che un passo dopo l'altro si possono raggiungere grandi risultati.


sabato 23 aprile 2022

Monte Barro 2022

A distanza di quasi 8 anni torniamo alla primissima passeggiata fatta in montagna.

Quella camminata ci aveva così tanto entusiasmato e fatto scoprire la bellezza del trekking a pochi passi da casa.

Oggi la scegliamo come meta, vista la giornata nuvolosa con previsione di precipitazioni: preferiamo restare in zona e concederci una meta breve e facile nel caso in cui le condizioni meteo diventino proibitive.

Si parte dal centro di Galbiate e, salendo fra ville e panorama, seguiamo le indicazioni per i sentieri che portano in vetta.


Percorriamo per un lungo tratto una mulattiera piastrellata fino ad un bivio che è indicato come sentiero alternativo alla vetta. Nonostante il cartello della chiusura del sentiero per la vetta decidiamo di tentare. Il sentiero, molto più naturale della mulattiera, è facile e ci offre un panorama delizioso sul lago di Garlate e sul Monte Moregallo.

Man mano che saliamo i tratti diventano un po più difficili, arriviamo al bivio che a sinistra porta alla vetta principale.

Salendo ci giriamo per  guardare il tragitto di strada percorso dietro di noi, ci riempie di meraviglia osservare il sentiero lungo la cresta che conduce ad un altra altura. Dalla nostra posizione sembra una linea che sinuosa segue il crinale del promontorio. A destra e sinistra strapiombi e laghi fanno da cornice a questa figura.

Di lì a breve siamo in cima, il tempo necessario per cambiare le magliette e respirare il panorama che ci affascina nonostante sia avviluppato in soffici nuvole grigioline.

Ad un tratto la luce sembra diminuire e sentiamo qualche goccia di pioggia.

Pronti per la discesa, che si presenta sfidante per le numerose rocce liscie rese ancora più scivolose dalla pioggia. Passiamo attraverso l'eremo e dopo poco ritroviamo il bivio di metà percorso.

Da lì a poche decine di minuti raggiungiamo l'auto, contenti di questa passeggiata.

sabato 16 aprile 2022

Monte Due Mani

Oggi decidiamo di ritornare su Monte Due Mani. Lo scorso 5 Marzo avevamo già tentato la salita, purtroppo però ci aveva colto di sorpresa la neve. Questa volta invece  a giornata è tutt'altro che è coperta: è una bellissima giornata primaverile.

Superata la mulattiera, a ca. 40 minuti di cammino, comincia il sentiero vero e proprio. È immerso nel bosco e abbastanza monotono. A circa 50 minuti di cammino il sentiero si apre su un avvallamento dove troviamo una fontana.


Ci rinfreschiamo e ripartiamo. Superato l'Alpeggio la Foppa riprendiamo il sentiero nel punto in cui la neve ci aveva costretti al rientro la volta scorsa.

Ci muoviamo tra fitta vegetazione e aperture fino a quando non vediamo finalmente lo Zucco di Desio che preannuncia l'arrivo alla meta. Già da qui si domina tutta Lecco ed anche il lato orientale del Monte. Adesso il sentiero è adrenalinico, dallo Zucco di Desio alla nostra meta si percorre la cresta del monte. Il vento è freddo, sentiamo la necessità di coprirci ma decidiamo di proseguire fino alla meta e fermarci per il cambio e i ristori. 

Qui troviamo moltissimi escursionisti tra cui alcuni piuttosto simpatici con i quali ci intratteniamo un po'. Il bivacco è ben tenuto, entrando fantastichiamo su quando trascorreremo la nostra prima notte qui. Gli oltre 1.600 metri di altezza si percepiscono tutti dallo splendido panorama che abbiamo davanti a noi.

Per la discesa decidiamo di cambiare percorso e tornare dal ben più ripido sentiero che dà ad est del bivacco.