Oggi, per via delle non buone previsioni atmosferiche, siamo indecisi su quale cima raggiungere. L'intenzione è andare sulla Grignetta partendo dai Piani dei Resinelli. Le previsioni meteorologiche danno addirittura neve! Tuttavia, lungo la strada la buona visibilità della Grignetta ci da fiducia. Consapevoli che la prudenza in montagna non è mai troppa, decidiamo di provare. Se si mette male giriamo sui tacchi e rientriamo.
Parcheggiamo l'auto vicino al Rifugio Soldanella e cominciamo la salita percorrendo il tratto di strada battuta che porta al Rifugio Carlo Porta. Da qui il sentiero procede nel bosco per una ventina di minuti.
Superato il bosco prendiamo il pietroso sentiero no. 7 che passa da Costa Cermenati.
Il cielo è coperto, la cima è ben visibile ma lontana, ci chiediamo: saremo in grado di arrivare fino lassù? Diversamente dalle previsioni, il tempo regge, passo dopo passo, ostacolo dopo ostacolo arriviamo a Costa Cermenati e siamo gradevolmente sorpresi dalla visione di alcuni stambecchi.
Sembra una famigliola con mamma e cuccioli che vanno in giro tranquilli. Questa bella sorpresa ci da nuove energie per continuare nonostante il freddo si faccia sentire e minuscoli fiocchi di neve cominciano ad adornare le nostre teste. La vetta è lì che ci aspetta, rallentiamo il passo fermandoci di tanto in tanto ad ammirare il bellissimo panorama e ci sorprendiamo, guardando indietro, di quanta strada abbiamo già fatto. In effetti, adesso ci separa dal traguardo solo il tratto più difficile, da fare anche usando le mani.
L'arrivo in vetta regala una emozione impareggiabile: c'è l'abbiamo fatta!! La "navicella", così era stato chiamato il bivacco Ferrario, è lì a non più di 20 metri da noi. La raggiungiamo, salutando i pochi altri escursionisti e la esploriamo con curiosità promettendoci che a breve l'escursione sarà notturna e che vi trascorreremo anche la notte.
La vista è mozzafiato, riconosciamo le vette che abbiamo esplorato in questi mesi. Passata l'euforia del traguardo raggiunto, troviamo un posto dove sederci e mangiare il nostro desiderato spuntino. La fame dopo questa fatica, forse la più grande tra quelle fatte, è tanta.
Non possiamo sostare troppo a lungo, il freddo ed il timore del maltempo ci fanno decidere di riprendere la via del ritorno.
È stata una esperienza tutt'altro che ordinaria, tanti traguardi raggiunti: la vetta a oltre 2.100 metri, il superamento del timore del maltempo, la consapevolezza che un passo dopo l'altro si possono raggiungere grandi risultati.